Post Taggati ‘architettura’

luglio 28, 2010 0

Vis-à-vis #29: Andrea Bosio

pubblicato da Sara in Artisti, Fotografia, Interviste

Ancora un fotografo nel nostro spazio Vis-à-vis. Stavolta siamo a Genova dove vive e lavora Andrea Bosio. Gli studi in architettura lo hanno indotto a considerare il mezzo fotografico come strumento di indagine attraverso cui spingere il proprio sguardo verso quanto si trova ai margini della realtà e della società. Architetture e paesaggi urbani diventano la quinta di insediamenti rom, cantieri edili abbandonati, accampamenti di senzatetto che diventano, negli scatti di Andrea, spunti di riflessione, frame cinematografici, assumendo un plusvalore estetico, accentuato dalla pulizia delle immagini, realizzate prevalentemente con l’uso del banco ottico.

Chi è Andrea Bosio? Dove e quando è nato? E dove si trova ora?
Sono nato nel 1980 a Genova, dove mi sono laureato in architettura con una tesi sullo spazio pubblico, il suo ruolo nella società contemporanea e la sua rappresentazione in fotografia.

Qual è stata la tua formazione e come ti sei avvicinato alla fotografia? Qual è il suo ruolo nella tua vita?
Come chiunque ho smanettato con le macchine fotografiche di mio padre fin da ragazzino. Ma solo durante gli anni in facoltà ed in particolare nell’anno che ho passato a Lione presso l’Ecole d’ Architecture ho cominciato a vedere la fotografia come un vero strumento di indagine, qualcosa che potevo usare non solo per fermare la realtà ma anche per criticarla e analizzarla. Ho cominciato a vedere possibili temi su cui poter basare le mie uscite fotografiche fino ad allora  all’insegna della sperimentazione, sia tecnica che di scelta del soggetto. La fotografia fa parte del mio lessico. Una parte di cose che vedo e sento le dico per immagini, non vedrei altra maniera. Attualmente lavoro con alcuni studi di architettura come fotografo.


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gennaio 27, 2010 3

Vis-à-vis #20: Luca Ragazzi

pubblicato da Sara in Artisti, Fotografia, Interviste

Il Vis-à-vis di oggi vede come protagonista uno dei membri del collettivo Massagrigia. Lui è Luca Ragazzi, romano innamorato della sua città ma anche instancabile viaggiatore (anche grazie ad un documentario, Improvvisamente l’inverno scorso, di cui è regista e che lo porta in giro per il mondo). Lo si comprende osservando le sue fotografie, naturalmente in bianco e nero, scattate posando lo sguardo su dettagli alla portata degli occhi di tutti ma che il più delle volte passano inosservati. L’attenzione di Luca, invece, ne coglie le geometrie, ne mette a nudo la forza e la sostanza, ne racconta la storia in modo sottile e silenzioso. Alla fotografia architettonica, bilanciata nella sua astrazione, si affiancano scatti di stampo reportagistico ed altri più intimi, dal sapore domestico.

Chi è Luca Ragazzi? Dove e quando è nato?
Non mi è facile dire chi sono; ma che sono nato a Roma nel lontano ’71, quello lo so.

Qual è stata la tua formazione e come ti sei avvicinato alla fotografia?
Mi sono avvicinato alla fotografia da autodidatta. Credo intorno ai 15 anni rubando la macchina fotografica di mia sorella. solo verso i 17 ho cominciato a fotografare “coscientemente” in B/N.

Quali sono le tue fonti di ispirazione? Chi i tuoi maestri?
La mia fonte primaria è sempre e comunque il cinema, magari quello in B/N di Fellini con la fotografia di Gianni Di Venanzo o quella di Sven Nykvist nei film di Bergman. Per me l’immagine è sempre mutuata dal grande schermo e quindi orizzontale. Le foto in verticale mi sembrano sempre innaturali… Tra i fotografi italiani amo molto Ghirri e Basilico.

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aprile 29, 2009 1

Vis-à-vis #10: Linda Aquaro

pubblicato da Alessia in Artisti, Interviste, Pittura

Architetto pugliese, 27 anni, vive e lavora stabilmente da anni a Roma. Oggi Vis-à-vis presenta Linda Aquaro, giovane artista, eclettica e in continua evoluzione; le piace sperimentare e trovare nuovi metodi di comunicazione artistica.

Conosciamola meglio…

1. Qual è stata la tua formazione e come ti sei avvicinato all’arte in generale e al genere che pratichi in particolare?

Il disegno e la pittura sono sempre stati il mio mondo. Per questo non credo che il mio percorso si possa definire di avvicinamento,quanto di accrescimento. Fin da piccola ero consapevole di questa capacità e l’ho sviluppata in maniera del tutto naturale. Sicuramente frequentando l’istituto d’arte ho potuto dare delle solide basi teorico-pratiche alle mie ricerche future. Frequentare questa scuola per me è stato importante. Infatti proprio grazie ai corsi frequentati in quegli anni mi sono appassionata ad una delle tecniche che più utilizzo oggi,ovvero il collage. Questa tecnica è fortemente legata al tradizione pugliese, e con il tempo io l’ho riadattata all’ambito pittorico più che scultoreo. All’inizio infatti,i miei interessi in campo artistico facevano sperare alla formazione accademica e alla scultura più che alla pittura: l’aspetto plastico della materia mi ha sempre più affascinato rispetto a quello pittorico,devo dire. Successivamente ho ripiegato senza rimpianti verso l’architettura che ha soddisfatto,in questo senso,la ricerca plastica e tridimensionale che mi ero prefissata di portare avanti. Dedicarmi a due ambiti cosi vicini ma allo stesso tempo cosi differenti, è stata sicuramente una scelta fortunata:gli influssi da una parte e dall’altra sono stati inevitabili,e sempre motivo di stimolo e accrescimento. Agli inizi della mia attività pittorica,infatti privilegiavo soggetti figurativi,successivamente architettura e figura umana e la commistione fra le due è stata oggetto per me di diverse opere.

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