Archivia per settembre, 2010

settembre 27, 2010 0

Vis-à-vis #31: Beatrice Alegiani

pubblicato da Alessia in Artisti, Interviste, Pittura

Vis-à-vis oggi presenta una giovane artista romana, trovata con grande piacere curiosando tra le nuove proposte del Premio Celeste, Beatrice Alegiani. Protagoniste delle sue opere sono le irriverenti quanto ironiche e sorprendenti kokeshi dolls, bamboline in legno della tradizione giapponese, rielaborate e alle quali l’artista dà una vita propria, attraverso la forte caratterizzazione di ognuna di esse.

Seguite la nostra intervista per scoprire questa artista.

Chi è Beatrice Alegiani? Dove e quando è nata? E dove si trova ora?

Sono nata il 28 dicembre del 1972 a Roma, dove tuttora vivo e lavoro.

Qual’ è stata la tua formazione e come ti sei avvicinata all’arte in generale e al genere che pratichi in particolare?

Mia madre è sempre stata una grande appassionata di arte e sin da piccola mi portava in giro per mostre e musei. Mi sono laureata in Architettura, una facoltà che mi ha dato tanto ma che non corrispondeva in toto alle mie aspirazioni. Così nel 2005 ho bussato alla porta di un artista romano che stimavo molto, Danilo Bucchi, e sono stata sua assistente per diversi anni seguendo contemporaneamente corsi di pittura in Italia e all’estero.

Quali sono le tue fonti di ispirazione?

Anche dettagli o situazioni apparentemente banali possono essere fonte di ispirazione. Anni fa studiando Adolf Loos mi colpì molto come lui si fosse ispirato alla griglia di un tombino per disegnare il ritmo delle bucature della facciata di un suo edificio. Non ho mai dimenticato questa sua attenzione per le piccole cose. Chi è che si ferma oggigiorno ad osservare un tombino???? Credo che l’arte nasca dall’attenzione, l’attenzione al particolare. “Osserva tutto quello che ti circonda con gli occhi curiosi di un bambino”, mi ripeto sempre. Quindi anche una passeggiata per negozi, vedere un film o un videoclip, sfogliare una rivista, possono far parte del mio lavoro. Ovviamente seguo con interesse anche il percorso di artisti, non solo pittori, sia del presente che del passato.

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settembre 16, 2010 0

Folk Tales all’Area B di Milano

pubblicato da Alessia in Artisti, Mostre

La galleria milanese Area B riapre la stagione con la mostra collettiva Folk Tales a cura di Ivan Quaroni che presenta il lavoro di sette giovani artisti.

Al centro delle loro opere la figurazione New Folk, “fenomeno già molto conosciuto che nasce a New York con il nuovo millennio, ed esprime una specifica identità culturale connotata da un forte legame al territorio, compiuta dalla fusione tra i valori della comunità di appartenenza e quelli estetici generali“. Una proposta davvero interessante per questo nuovo inizio di stagione, proposta che attraverso le numerose creatività artistiche degli autori esposti regala versioni “alleggerite” del mondo contemporaneo.

Artisti in esposizione: Silvia Argiolas, Raffaele Barbuto, Alice Colombo, Vanni Cuoghi, Marco Demis, Pierpaolo Febbo, Cristina Pancini.

Fino al 5 Ottobre.

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settembre 15, 2010 0

Vis-à-vis #30: Elisa Anfuso

pubblicato da Alessia in Artisti, Grafica, Pittura

L’estate volge al termine e noi siamo di nuovo qui, pronti e carichi, per un altro anno insieme ricco di eventi e nuove giovani proposte dal mondo dell’arte per continuare ad animare le giornate che verranno. Art Rehab riprende il suo percorso con l’inmancabile rubrica Vis-à-vis che quest’oggi presenta Elisa Anfuso, artista catanese che con le sue opere ci presenta un mondo di favola, ricco di sorprese, storie di sogno fatte di origami, fili che si intrecciano tra la vita di tutti i giorni, scene ad un unico atto spunto di riflessione. Vediamo di conoscerla un pò meglio.

Chi è  Elisa Anfuso? Dove e quando è nata? E dove si trova ora?

Sono nata a Catania nel 1982 e vivo e lavoro ancora qui. Magari un giorno andrò via. Ho un animo tendenzialmente “crepuscolare” e so che starei meglio in città come Torino, o Praga, meno assolate, più decadenti.

Qual è stata la tua formazione e come ti sei avvicinata all’arte in generale e al genere che pratichi in particolare?

L’arte mi è sempre sembrato il modo più naturale per dare un senso e un ordine ad ogni cosa. Per essere consapevole. Non ricordo un momento, un incontro, un aneddoto che abbia segnato l’inizio del mio percorso artistico. E’ come se sapessi sin dall’inizio cosa avrei voluto fare. In tutti i ricordi d’infanzia mi vedo mentre disegno, ad ogni ricorrenza il regalo era sempre una scatola nuova di colori. Nessuna scelta, ho solo dovuto un po impormi nei confronti di chi aveva altri progetti per me, ma la mia strada è sempre stata chiara: l’Istituto d’Arte, l’Accademia di Belle Arti, il Master, diversi stage di pittura e fotografia e poi l’incontro col mio gallerista, che mi segue da anni e mi ha sempre dato grande fiducia.

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